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Immagine del redattoreClaude Sciortino "Jamaël"

“Rivelare l’intelligenza dell’anima: un viaggio alla fonte”



Al momento della sua discesa, l'anima non ha alcuna nozione di Amore, di Volontà e nemmeno di Intelligenza Cosmica, che, in linea di principio, insieme inaugurano il significato dell'incarnazione. Questi tre principi cosmici essenziali, determinati dalla Genesi, sono Amore, Volontà e Intelligenza. Fanno parte dello spirito umano, ma non dell'anima. Se l'essere umano non è dotato di questi fondamenti nella sua esistenza, a qualunque livello, allora si accontenta delle memorie iscritte nell'anima, presenti nel suo corpo psichico, emotivo e vitale. L'anima vigila sull'essere umano, come uno zombie o un'intelligenza artificiale dipendente dal suo programma, fenomeno riscontrato negli atti di magia nera.

Inoltre, in connessione con l'inconscio collettivo della nostra civiltà, l'anima, una volta incarnata, può proiettarsi ovunque. Può manifestarsi in Russia, in Africa, vivere in una famiglia portatrice di difetti profondi, inviando così ovunque la sua risposta per essere essenzialmente ammaestrata dall'esperienza dello spirito incarnato. Religioni, politica, filosofie ed esoterismo non hanno ancora decifrato la natura intima dell'anima. Nella scienza sacra dell'anima non c'è poesia, ma un'intelligenza priva di emozione.


Finché gli esseri umani si evolvono sul piano materiale e attraversano civiltà, dall’Egitto al Tibet o alla Grecia nel XX secolo, questo fa parte dell’esperienza del loro ego. Nel mondo della morte e in quello astrale, l'anima in evoluzione è sospesa su piani paralleli. L'esperienza sulla Terra per l'anima che cambia è di estrema importanza. Dai tempi antichi fino ai giorni nostri, l'anima che si incarna in una condizione o nell'altra è determinata dalla meta prefissata e scivola continuamente su questa terra.

Fin dalla notte dei tempi, l'anima evoca una cronaca intima registrata in una sorta di computer o di ricordi coscienti. Non ha valore per un essere umano finché non si fonde con la coscienza, in segno di gratitudine al potere generativo dello Spirito. Come memoria, l'anima rappresenta l'accumulo di tutte le esperienze e conoscenze che l'uomo ha attraversato su tutti i piani di coscienza essenziali alla sua evoluzione. L'anima è memoria, ma non è intrinsecamente intelligente; è semplicemente interattivo, coinvolto dalla natura e dal programma che lo definisce per incarnarsi, riadattare costantemente la sua frequenza e tornare alla fonte per ridefinire il suo ideale e rigenerarsi.


Tuttavia l’anima non può connettersi solo alla sua luce sul piano astrale. Alla ricerca della beatitudine divina, deve anche trovare il materiale che le permetta di connettersi naturalmente alla sua luce interiore. Quando avviene l'unificazione, quaggiù si materializza la fusione del cielo e della terra. In quel momento l'anima soffre profondamente, perché ricorda la sua discesa, che percepisce come una caduta di Adamo, sentita come assolutamente INUTILE.

Attraverso questo viaggio iniziatico, siamo invitati a rivisitare il significato della nostra incarnazione e ad aprirci alla comprensione dell'anima, non come ricettacolo di esperienze passate, ma come potenziale di unificazione e rigenerazione. Risvegliando questa coscienza, ognuno di noi partecipa al ritorno alla fonte.

 

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