

Sono il soffio dei soffi.
Il Sognatore eterno che semina al vento atomi colorati.
Senza inizio, né fine, sono la Vita.
Ho creato l’Immensità e tutte le sorgenti infinite dello Spirito.
In verità, vivo dentro tutto ciò che Esiste.
Divina immortale, sono l’Esistenza,
il Nettare della Vita che estingue tutte le seti...
Fiumi apportatori di vita che sgorga ed appare.
Nei tuoi Abissi io respiro per unire Dio, l’Uomo e la Bestia.
Bevendo alla mia Sorgente gli Esseri si risveglieranno alla Vera Vita..
Generato dall’Amore, attendo che i tuoi occhi si aprano,
E risplendano di gioia alla vista di tante meraviglie.
Tramite me, il tuo destino si compie...
Esplora dentro te stesso... al di là degli Abissi.
E troverai la Permanenza Senza tempo dell’Essere GLORIFICATO......!
Tu non sei altro che la Mia Sorgente Immacolata.
Vieni a scoprire ciò che cerchi da sempre,
Sono il DONO DELL’AMORE COMPLETO.
Jamaël
Luci gialle e rosse illuminano la cattedrale. In cima, un funambolo atterra su un gargoyle e sfida la folla che lo osserva con attenzione. Vestito con un abito dorato, il fragile giovane salta una corda tesa nella notte stellata. Uno specchio d'argento gioca con i suoi raggi di diamanti sotto una luna bianca che illumina lo sky walker. Aiutato da un palloncino verde e da un lungo bastone azzurro, il suo corpo è senza peso, stabile, poggiato sui suoi piedi posti uno di fronte all'altro e sposando perfettamente una sottile corda metallica che lo deve condurre dall'altra sponda del lago.
Ecco... Rassicurato dal suo respiro, il funambolo ora avanza passo dopo passo. Con una forte ispirazione, si sofferma e chiude gli occhi per sentire il momento propizio che lo aiuterà ad attirare in sé, una fede senza limiti... Ecco... La sua espirazione dirige il suo sguardo verso il vuoto infinito... Niente può realizzare il suo sogno d'infanzia. È determinato e andrà fino in fondo. Si lancia in avanti libero, passo dopo passo su un filo, tra un cielo minaccioso e la gente del porto che lo acclama. Sopra la corteccia di ghiaccio, lontano dalle guerre e dal mondo rosso e nero che un tempo temeva.
Il bambino di cristallo è guidato da una sensazione di estasi... Scintilla con tutti questi fuochi nella penombra. Vicino agli uccelli e alle nuvole dai riflessi incerti, in equilibrio sul filo, il baladin dal cuore pulsante scivola lentamente verso il suo destino... Una nebbia emergente gli oscura la vista e lo coglie con una strana sensazione. Galleggia facilmente nell'aria... L'acrobata percepisce sotto di sé, un corpo trascinato giù, rompendo il ghiaccio e sprofondando sul fondo dell'acqua... Dopo le grida impotenti della folla del porto davanti al dramma, si fece un grande silenzio che disperse gli astanti.
Un'insopportabile tempesta trasportava l'anima del funambolo che, ancora addormentato, non comprendeva bene la realtà in cui si trovava. Senza attendere il suo risveglio, il vento austero gli chiese: “Non ne hai abbastanza di vivere tra terra e cielo?”… Sorpreso, il viandante del cielo tornò indietro nel tempo. Ci pensò e osservò il corso della sua vita... Si accorse solo di essere sdraiato su una nuvola alta. Rispose al vento:
“Ho cercato gli applausi di questa folla… Ma a cosa mi è servito?
Fulmine intervenne subito per rispondergli:
“Prenditi il tuo tempo per rispondermi”. “Non hai sfidato lo spazio, la terra e quelle persone che ti ammiravano…? “Sì è vero” disse il baladin, un po' deluso.
“È assurdo…” Cosa volevo dimostrare a me stesso!? Pensavo di aver padroneggiato qualche altra abilità...” “Non essere ossessionato da quelle che chiami le tue abilità... Il fulmine gli balenò addosso...
“Il tuo sguardo si è nutrito del sogno di un bambino pronto a rischiare tutto… Hai inseguito solo un sogno alimentato dalle tue convinzioni… La gente del porto ha riconosciuto i tuoi sforzi e la sfida che hai lanciato loro…” Il ciarlatano dubbioso ha risposto dopo aver riflettuto:
"Quindi la mia realtà si basa solo su una sfida?"
“La tua realtà forse è solo un gioco virtuale per interrogarti sui fondamenti delle tue convinzioni e della tua fede…” gli mandò il maestro delle stelle.
Il funambolo sentì l'attenzione rivolta alla sua anima e, interessato, pronunciò:
“Ma al piano di sotto, non ho incontrato una mano tesa, né sono stato in grado di condividere parole colorate da solo! Quanto al cielo, al quale mi sono rivolto… Non mi ha mai fatto volare”…
"Dov'è il mio insegnamento, allora?" "Sono io che sono soffiato sul tuo filo" Confessato il Cuore dell'universo..." "Come fai a tenerti su questa nuvola che sembra portarti?"
"L'unico ostacolo da superare eri te stesso! Hai permesso ai pensieri e allo sconforto di impadronirsi della tua anima! Quando guarderai finalmente ciò che la vita ti offre in ogni momento? Non vedi l'alba dipinta con i tuoi pennelli colorati?"
Svegliati e vieni con me!
Jamael